Data : 17 luglio 2025

Conferenza e visita di fine scavo - Campagna 2025 - Necropoli di Sasso Pinzuto, Tuscania (VT) - Giovedì 24 luglio - Ore 17:30

Scavi nella necropoli etrusca di Sasso Pinzuto a Tuscania
 
Il Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Studies (Firenze) e l’Università di Napoli Federico II conducono dal 2022 campagne di scavo nella necropoli etrusca di Sasso Pinzuto a Tuscania. Nella necropoli, esplorata dall’Ottocento in poi da indagini non regolari, sono documentate oltre 130 tombe a camera scavate nel vivo della roccia tufacea, risalenti al VII-VI sec. a.C.: le tombe di maggior rilievo sono contenute in tumuli in parte ricavati nella roccia e in parte costruiti in opera quadrata con blocchi di tufo. I tumuli, concentrati nel settore settentrionale della necropoli, dominano la sottostante strada etrusca scavata nel tufo, che in epoca romana repubblicana verrà inserita nel percorso della via Clodia, e guardano l’acropoli dell’antica città di Tuscania, occupata dalla monumentale basilica romanica di San Pietro. Nel corso del tempo nell’area dei tumuli, che corrisponde al settore di maggior rilievo della necropoli di Sasso Pinzuto, sono state rinvenute lastre di terracotta decorate a stampo con scene figurate riproducenti temi cari alle aristocrazie etrusche di epoca arcaica quali cortei di carri, banchetti e danze, attestate anche in altre necropoli etrusche circostanti Tuscania, senza però identificare le strutture, i cui tetti in origine decoravano. Questi edifici, costruiti dai gruppi aristocratici proprietari delle tombe adiacenti per esaltare la propria posizione sociale e i propri valori, erano utilizzati anche per svolgere culti funerari. Nel 2024 a Sasso Pinzuto è stata individuata la fondazione di una struttura quadrangolare in opera quadrata di tufo di poco più di 6 m di lato, situata a ridosso dei tumuli e di una piccola platea tufacea: a propria volta su quest’ultima si aprono cavità di varie forme, deputate a ospitare sepolture e in specie resti di azioni cultuali, come è documentato anche in altre necropoli etrusche.
Nella campagna del 2025, ancora in corso, viene esplorato l’edificio (oikos) di Sasso Pinzuto, con particolare attenzione per la cronologia dell’edificio, che le terrecotte architettoniche rinvenute in precedenza datano al secondo quarto del VI sec. a.C. Nella trincea di fondazione del muro meridionale della struttura, ricavata nel vivo dello strato tufaceo naturale, è stata individuata una teca inviolata. La teca, lunga ca. 80 cm, era coperta da una lastra di tufo e delimitata sui lati corti da due spezzoni tufacei collocati in senso verticale nella trincea di fondazione tra lo strato naturale e il muro dell’oikos, che a propria volta ne costituiscono i lati lunghi; conteneva un gruppo di cinque vasi di bucchero, che sono attualmente in corso di microscavo, per definirne il riempimento originario. Tra il vasellame spicca un attingitoio, dotato di una protrusione laterale forata in senso longitudinale, che ne chiarisce la funzione di poppatoio e permette di attribuire la sepoltura a un individuo neonatale, in via preliminare ancora nella prima metà del VI sec. a.C.
L’esplorazione completa dell’oikos di Sasso Pinzuto consentirà di acquisire dettagli strutturali sull’edificio e informazioni sull’uso, nonché sulla categoria di strutture simili: nelle necropoli etrusche di Vulci e Cortona in corrispondenza di sepolture monumentali sono emersi anche i resti murari di edifici risalenti alla prima metà del VI sec. a.C., che costituiscono i confronti più puntuali per l’oikos di Sasso Pinzuto. L’interesse di questo nucleo di edifici, ancora necessari di studi dedicati non solo alla costruzione, ma anche alle modalità di abbandono e distruzione, forse intenzionale, induce a esaminarli in una specifica giornata di studi programmata nel 2026.
 
Alessandro Naso
 

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