TAP - Tuscania Archaeological Project

Necropoli di Sasso Pinzuto (Tuscania, VT)
 
Direzione Scientifica: Prof. Alessandro Naso
Field Director: Dr. Martina Zinni

In collaborazione con: Università di Napoli Federico II, Dipartimento Studi Umanistici


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    Necropoli di Sasso Pinzuto
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Il Progetto Archeologico

Primi obiettivi

Il progetto si prefigge di precisare quanto noto nelle linee generali in merito alla necropoli di Sasso Pinzuto, o Pizzuto nell'uso corrente, per approfondire la conoscenza archeologica di Tuscania in epoca etrusca con particolare riferimento al periodo orientalizzante e arcaico (VII-VI sec. a.C.), nei quali la città giocò un ruolo di rilievo in Etruria meridionale. Lo scavo è teso a indagare nel dettaglio i settori della necropoli evidenti sul terreno, non solo per mettervi in luce le architetture più monumentali e chiarire possibilmente la presenza delle lastre di decorazione architettonica in un sepolcreto, ma anche per esplorare le sepolture “minori” che di solito coronano le tombe di maggiore pregio e verificare quindi l’articolazione della struttura sociale dell’abitato. Alle ricerche sul terreno verrà affiancata l’indagine negli archivi e nei depositi museali per ricostruire la successione degli interventi sul terreno, individuare i relativi reperti nei depositi e affrontarne lo studio, anche promuovendo apposite collaborazioni con gli studiosi che in precedenza si sono occupati di Tuscania.
 

La Necropoli di Sasso Pinzuto

Un'introduzione al sito archeologico

La necropoli di Sasso Pinzuto è conosciuta sin dagli anni '30 dell'Ottocento per le menzioni nei resoconti dei viaggiatori inglesi come E. Hamilton Gray e G. Dennis che visitarono anche Toscanella, l’attuale Tuscania. Nel corso del tempo il sito è stato oggetto di scavi e ricerche di stampo per lo più occasionale, che permettono comunque di delinearne i caratteri essenziali: vi appartengono almeno 120 tombe a camera scavate nel tufo, che in base alle planimetrie e alle caratteristiche architettoniche risalgono dalla prima metà del VII sec. a.C. all'epoca ellenistica (III-II sec. a.C.) e fissano in questo periodo l’uso della necropoli. Il sepolcreto è attribuito all'abitato situato sul colle di San Pietro, ma la vasta estensione, distribuita su diverse alture contigue, non consente di escluderne l'uso anche da parte di altre più ridotte comunità insediate sul territorio. Questo vale specie per il settore più distante dal colle di San Pietro, quello meridionale noto come Casale Galeotti dal nome dell'edificio, che vi venne edificato nell'Ottocento se non prima sui resti della medievale chiesa di San Ponente.
Le tombe esplorate hanno restituito reperti metallici e fittili relativi non solo ai corredi funerari deposti in antico, ma anche alle frequentazioni posteriori della necropoli. Le architetture funerarie comprendono forme dalle più antiche tombe a fenditura superiore a quelle a camera vera propria scavata nel tufo, articolate in una o più camere, ognuna delle quali poteva essere utilizzata dalla stessa famiglia anche per numerose generazioni. Tra le architetture spicca il tumulo contenente un sepolcro con atrio trasversale e tre celle sul lato lungo opposto all’ingresso: questa planimetria fu elaborata a Caere (attuale Cerveteri) ancora nel VII sec. a.C. e venne utilizzata sia nell’architettura domestica sia in quella sacra in Etruria e nella Campania etrusca. Le poche testimonianze funerarie note anche in altre località in Etruria meridionale fuori Caere, corrispondenti per lo più a una tomba per sito, documentano la diffusione dei modelli ceretani in seguito a rapporti tra le famiglie più eminenti dei rispettivi centri. La tomba di Sasso Pinzuto-Casale Galeotti si distingue dalle altre per aver restituito oltre a resti delle suppellettili fittili e metalliche pertinenti al corredo funerario anche numerosi frammenti di lastre fittili decorate a stampo, come quello prescelto per il logo del progetto, che in origine non decoravano tombe, ma edifici. Rinvenimenti analoghi, effettuati a Tuscania anche nelle necropoli etrusche di Ara del Tufo, Polledrara e Pian di Mola, rivelano che nelle aree sepolcrali esistevano anche edifici, con ogni verosimiglianza  destinati ai culti funerari.
 
Etruscan News article
Download the article published in Etruscan News 25 (2024) by A. Naso, M. Zinni, S. Valentini and G. Guarducci

Bibliografia su Tuscania

Con particolare riferimento a Sasso Pinzuto

   
  • S. Quilici Gigli, Tuscana, Forma Italiae VII.2, Roma 1970.
  • G. Colonna, La cultura dell'Etruria meridionale interna con particolare riguardo alle tombe rupestri, in Aspetti e problemi dell'Etruria interna. Atti dell'VIII Convegno Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Orvieto 1972, Firenze 1974, pp. 253-265
  • G. Barker, T. B. Rasmussen, The Archaeology of an Etruscan Polis: a Preliminary Report on the Tuscania Project (1986 and 1987 Seasons), in BSR 56, 1988, pp. 25-42.
  • A.M. Sgubini Moretti, Tomba a casa con portico nella necropoli di Pian di Mola di Tuscania, in II Congresso Internazionale Etrusco, Roma 1989, pp. 321-335. 
  • T. B. Rasmussen, Tuscania and its Territory, in Roman Landscapes. Archaeological Survey in the Mediterranean Region (Archaeological Monographs of the British School at Rome, 2), London 1991, pp. 106-114.
  • A.M. Sgubini Moretti, Nuovi dati dalla necropoli rupestre di Pian di Mola di Tuscania, in Bollettino di Archeologia 7, 1991, pp. 23-38. 
  • C. Iaia, A. Mandolesi, Topografia dell’insediamento dell’VIII secolo in Etruria meridionale, Journal of Ancient Topography III, 1993, pp. 17-48. M. Rendeli, Città aperte, Roma 1993, pp. 246-282.
  • A.M. Sgubini Moretti, L. Ricciardi, Le terrecotte architettoniche di Tuscania, in Deliciae Fictiles I, 1993, pp. 163-181. A. Naso, Architetture dipinte, Roma 1996, 258-262, fig. 197 n. 7. A.M. Moretti Sgubini, Tuscania, in EAA II Suppl. (1971-1994), V, Roma 1997, pp. 870-871. A.M. Moretti Sgubini, Importazioni a Tuscania nell'Orientalizzante medio, in Damarato. Studi di antichità classica offerti a Paola Pelagatti, Roma 2000, pp. 181-194. 
  • G. Scardozzi, Tuscania, in Lo sguardo di Icaro. Le collezioni dell’Aerofototeca Nazionale per la conoscenza del territorio, a cura di M. Guaitoli, Roma 2003, pp. 253-257.
  • A. M. Moretti Sgubini, L. Ricciardi, Testimonianze di Tuscania, in A.M. Moretti Sgubini (ed.), Scavo nello scavo. Gli Etruschi non visti. Ricerche e “riscoperte” nei depositi dei Musei archeologici dell’Etruria meridionale. Catalogo della mostra, Viterbo 2004, pp. 63-67.
  • S. Costantini, L. Ricciardi, Contatti tra Tuscania e l’area orvietano-volsiniese: alcuni materiali, in AnnFaina 12, 2005, pp. 245-268.
  • A. M. Moretti Sgubini, Tuscania e Orvieto, in AnnFaina 12, 2005, pp. 213-244.
  • L. Ricciardi, Qualche nuovo dato da Tuscania, in M. Pandolfini Angeletti (ed.), Archeologia in Etruria Meridionale, Atti delle giornate di studio in ricordo di Mario Moretti, Civita Castellana 2003, Roma 2006, pp. 131-162. 
 
 
  • P. Petitti, Colle San Pietro, in Repertorio dei siti protostorici del Lazio. Province di Roma, Viterbo e Frosinone, Firenze 2007, 324-325.
  • N.A. Winter, Symbols of wealth and power. Architectural terracotta decoration in Etruria and Central Italy, 640-510 BC, Ann Arbor 2010, pp. 561-562.
  •  A.M. Moretti Sgubini, L. Ricciardi, S. Costantini, Ricerche nella necropoli di Guadocinto, in Daidalos 10, 2010, pp. 49-100.
  • A. M. Moretti Sgubini, L. Ricciardi, Considerazioni sulle testimonianze di Tuscania e di Vulci, in Tetti di terracotta. La decorazione architettonica fittile tra Etruria e Lazio in età arcaica, Roma 2011, pp. 75-86. 
  • A. M. Moretti Sgubini, L. Ricciardi, Terrecotte architettoniche di Guadocinto di Tuscania, in Deliciae Fictiles IV, ed. by P. Lulof, C. Rescigno, Oxford-Oakville 2011, pp. 155-163. 
  • A. M. Moretti Sgubini, Tuscania, in Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia XXI, Pisa, Roma, Napoli 2012, pp. 312-330. 
  • G. Scardozzi, La necropoli etrusca di Casale Galeotti a Tuscania: studio storico-topografico, in Atlante Tematico di Topografia Antica XXII, 2012, pp. 99-121. 
  • S. Bruni, Un corredo orientalizzante da Tuscania e le phorminges etrusche, in L’Etruria meridionale rupestre, atti del convegno internazionale, Barbarano Romano Blera 8-10.10.2010, Roma 2014, pp. 196-221. 
  • S. Costantini, L. Ricciardi, Lo spazio funerario intorno ai tumuli di Guadocinto a Tuscania, in AnnFaina 22, 2015, 637–651. 
  • A. M. Moretti Sgubini, Tumuli a Vulci, tumuli a Tuscania, in AnnFaina 22, 2015, 597–636. 
  • A. M. Moretti Sgubini, Una tomba infantile della necropoli di Sasso Pizzuto di Tuscania, in Mediterranea XV, 2018, pp. 309-322.
  • A.M. Moretti Sgubini, S. Costantini, Testimonianze della cultura di Tuscania tra orientalizzante antico e medio, in L’Etruria delle necropoli rupestri, atti del XXIX Convegno di Studi Etruschi e Italici, Tuscania, Viterbo. 26 – 28.10.2017, Roma 2019, 275-304.
  • G. Scardozzi, Gli ipogei della necropoli etrusca di Casale Galeotti (Tuscania): tipologie architettoniche e trasformazioni, in Daidalos 17, Miscellanea di archeologia, topografia antica e filologia classica, a cura di G.M. Di Nocera, Viterbo 2019, 81-128.
  • G. Barker, T. Rasmussen, In the Footsteps of the Etruscans. The Tuscania Archaeological Survey, London, in pres
 


Frammento di lastra fittile proveniente dalla Necropoli di Sasso Pinzuto che ha ispirato il logo del progetto attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Tuscania.

Dove si trova la necropoli di Sasso Pinzuto

La necropoli si trovano all'interno della proprietà Caponetti

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