TAVA TEPE
Archaeological Project (GaRKAP)
Il Progetto Archeologico Congiunto Azero-Italiano in Azerbaijan Occidentale
CAMNES (Italia) - Istituto di Archeologia ed Etnografia (ANAS, Azerbaijan)
In collaborazione con:
Con il contributo finanziario del:
Direzione Scientifica:
Nicola Laneri (CAMNES, UNICT), Bakhtiyar Jalilov (ANAS)
Il Tava Tepe Archaeological Project è un progetto congiunto tra CAMNES (Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Studies) e l'Istituto di Archeologia ed Etnografia dell'Accademia Nazionale delle Scienze d’Azerbaigian (ANAS) in collaborazione con l’Università di Catania e l’Istituto Lorenzo de' Medici e il supporto della Fondazione Oelle. Il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), dal CAMNES e dall’Università di Catania.
Il progetto archeologico di Tave Tepe rientra nell'ambito più ampio del GaRKAP: Ganja Region Kurgan Archaeological Project. La direzione scientifica di entrambi i progetti è affidata a Nicola Laneri (CAMNES, Università di Catania) e Bakhtiyar Jalilov (ANAS).
Il sito di Tava Tepe è localizzato nell’Azerbaigian occidentale (distretto di Ağstafa) e posizionato su un multi-tumulo di circa 3,3 ettari, pochi chilometri a ovest della valle del fiume Kura, vicino al moderno villaggio di Aşağı Kəsəmən. Il sito è strategicamente posizionato tra l'altopiano del fiume Kura e il versante sud-orientale delle montagne del Caucaso Minore.
Le indagini archeologiche sul sito sono iniziate nel 2021. In quattro stagioni, sono stati messi in luce diversi contesti, appartenenti ad un orizzonte cronologico che va dalla tarda Età del Bronzo all'Età del Ferro medio (circa 1500-600 BCE). Questa periodizzazione è supportata da una serie di datazioni al radiocarbonio condotte su più campioni raccolti durante le operazioni di scavo. Il sito con ogni probabilità è un contesto strettamente legato alle comunità nomadiche e semi-nomadiche presenti in questa e nelle aree circostanti durante questo ampio arco cronologico. In particolare, nelle Aree A e B sono state indagate delle superfici caratterizzate dalla presenza di molteplici fosse, di varie forme e dimensioni, che hanno restituito grandi quantità di ceramica frammentaria; alcune molto grandi potrebbero essere state utilizzate, stagionalmente, come pit-house (abitazioni parzialmente sotterranee). Numerose fornaci e luoghi di cottura all’aperto, di dimensione variabile, sono stati scoperti nell'Area C. Queste strutture legate all’utilizzo del fuoco potrebbero essere servite, a partire almeno dalla prima Età del Ferro, per attività preliminari di lavorazione dei metalli, localizzate sulla sommità del tepe. Nel 2023, nell'Area F, è stata individuata, e poi scavata nel 2024, una grande struttura circolare, probabilmente appartenente alla tarda Età del Bronzo, composta da due strutture concentriche in mattone crudo e pisé, caratterizzata dalla presenza di buche di palo. All’interno del cerchio più interno è stata rinvenuta una struttura complessa costituita da vari bracieri e/o forni per la cottura e il servizio di cibi, affiancata da un altro luogo di cottura di dimensioni inferiori. Il contesto ha restituito grandi quantità di ceramiche, tra cui un elevato numero di vasi intatti (recipienti per la cottura e la consumazione di alimenti), ossa animali (resti di pasto), oltre ad alcuni tokens in argilla e un set di piccole figurine fittili antropomorfe.