La conferenza di Roberta Ricciardi Venco (Professore Emerito all'Università degli Studi di Torino e direttrice della Missione Archeologica Italiana ad Hatra) sarà un'occasione unica per conoscere uno dei siti archeologici più importanti, ma meno noti, di tutta la Mesopotamia. Uno dei siti iraqeni tristemente oggetto, anche negli ultimi giorni, delle distruzioni operate da parte di gruppi del Califfato dell'IS.
Hatra, la più grande città araba prima dell’Islam, è un centro isolato dell’Iraq settentrionale, all’incrocio di vie di comunicazione tra la Mesopotamia centrale, la Siria e il Mediterraneo. Alleata dei parti, che controllavano un territorio che si estendeva dall’Asia centrale alla Mesopotamia, era il maggior centro della Jazirah, probabilmente l’“Arabaya” delle iscrizioni reali locali, governata da una dinastia indipendente i cui re si proclamavano “re degli Arabi”.
La presenza al centro della città di un grande e ricco Santuario (i Grandi Iwan) indica come lo sviluppo di Hatra fosse dovuto principalmente al suo ruolo di centro religioso dedicato a Shamash, il dio Sole, venerato dalle tribù arabe. All’importanza religiosa e commerciale si univa la posizione strategica della città, paese cuscinetto tra il limes romano e la Mesopotamia partica. Hatra fu infatti assediata senza successo sia da Traiano sia da Settimio Severo e cadde solo nel 240-241 d.C. per mano dei Sasanidi, la dinastia iraniana che si sostituì alla potenza partica.
Dopo la caduta in mano sasanide la città venne progressivamente abbandonata e, di conseguenza, la sua facies più recente si è mantenuta in modo eccezionale. Ancora oggi è visibile l'impianto urbanistico con le fortificazioni e i templi all'interno. Rendono testimonianza dello stato di conservazione della città i volumi redatti dall’archeologo tedesco W. Andrae, che all’inizio del XX secolo documentò graficamente e fotograficamente le emergenze architettoniche.
Solo dal 1951 scavi archeologici e restauri furono condotti sul sito dalla Direzione Generale delle Antichità Irachene, limitati però alle maggiori evidenze monumentali e in particolare agli edifici di culto. Dal 1984 al 2000 ad Hatra ha operato la missione archeologica dell'Università degli Studi di Torino che si è concentrata sullo scavo del cosiddetto "Edificio A" e di una serie di sondaggi all'interno del temenos.