Progetto di Scavo Archeologico delle Necropoli e dell'Abitato Etrusco dell'Accesa - Massa Marittima (GR)

Scavo concluso. Studio dei materiali in corso.

Direzione Scientifica: Stefano Giuntoli 

Sono attualmente in corso di studio i materiali e i dati provenienti dai quartieri abitativi e dalle tombe


Dove sono collocati il Lago dell'Accesa e Macchia del Monte
 

Introduzione

Il sito archeologico dell’Accesa è situato presso l’omonimo lago a circa 7 km da Massa Marittima (GR) e costituisce uno dei Parchi Tematici della Civiltà Etrusca, risultato di oltre 30 anni di indagini sul campo. La frequentazione dell’area è strettamente legata allo sfruttamento delle risorse metallifere del territorio ed ha inizio già nell’età villanoviana (seconda metà IX - VIII secolo a.C.), come è documentato da diversi nuclei di necropoli, e prosegue anche nei periodi orientalizzante e arcaico (VII e VI secolo a.C.), momento al quale risalgono le testimonianze dell’abitato. Questo centro, che dipendeva dalla vicina metropoli di Vetulonia, presenta un peculiare assetto urbanistico suddiviso per quartieri con case in muratura, separati dalle rispettive necropoli. L’abitato è stato abbandonato alla fine del VI secolo a.C. ed è arrivato sino a noi senza altre sovrapposizioni insediative che ne abbiano alterato l’originaria fisionomia. Questa indagine archeologica presenta pertanto molti elementi di novità per la conoscenza del popolo etrusco per quanto attiene alla vita quotidiana, alle attività domestiche e produttive, agli aspetti cultuali e funerari.

Tomba 16 - Necropoli Macchia del Monte, Accesa (GR). A lato una pisside di bucchero scoperta al suo interno.
Gli Scavi

L’area archeologica dell’Accesa entra negli interessi degli archeologi negli anni Venti del secolo scorso. Nel 1926, in occasione del Primo Convegno Nazionale Etrusco, vi fu organizzata un’escursione e i partecipanti poterono notare una grande quantità di scorie di fusione dell’’antica lavorazione del minerale di ferro, che si estraeva nelle vicine miniere di Serrabottini e Fenice Capanne. Dal 1928 al 1930 furono effettuati scavi archeologici sotto la direzione di Doro Levi con la collaborazione di Gaetano Badii, pubblicati nei Monumenti Antichi dei Lincei XXXV, 1933. L’attenzione fu concentrata, come era uso a quel tempo, sulle tombe. I pochissimi resti di edifici ritrovati non furono oggetto di analisi approfondite né sul terreno né sulla pagina. Le tombe, di vario tipo, quasi tutte violate, spesso erano state sconvolte nella loro struttura dagli interventi dei violatori. I reperti, benché scarsi e deteriorati, hanno consentito di delineare un profilo della cultura locale tra il IX e il VI secolo a.C. Gli abitanti dovevano essere impegnati nell’attività mineraria, metallurgica e metallotecnica. L’insediamento dipendeva dal grande centro di Vetulonia, al quale era legato dalla via naturale segnata dal corso del fiume Bruna, che è un’emissario del lago e scorre verso Vetulonia.
Gli scavi sono stati ripresi nel 1980, condotti con regolari campagne annuali dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità “G. Pasquali” dell’Università di Firenze fino al 2010. L’interesse precipuo è stato rivolto all’abitato, i cui sono stati messi in luce diversi quartieri, senza tuttavia trascurare le tombe (oltre quaranta quelle esplorate), le quali hanno allargato e puntualizzato i problemi relativi all’ideologia funeraria emersi già negli anni Venti del secolo scorso. Dal 2011 la concessione di scavo e lo studio dei dati è passato alla Lorenzo de' Medici e l'anno successivo al CAMNES. Gli scavi sono attualmente interrotti.
 
 
On the left, Tomb 3 - Macchia del Monte Necropolis, Accesa (GR).
I Quartieri Insediativi A e B

Quartiere A - Localizzato alla base del versante nord-occidentale di Macchia al Monte, è il più vicino al corso del fiume Bruna. La disposizione del quartiere non sembra seguire un piano urbanistico prestabilito, ma l'allineamento di alcune strutture e l'esistenza di uno spazio centrale aperto, fanno supporre che esistessero dei principi urbanistici elementari.
Gli edifici vennero edificati a più riprese a partire dal VI secolo a.C. e l'area fu utilizzata fino al I secolo d.C. Delle abitazioni, una decina, si conservano solo le fondamenta; sono costituite da 3 a 7 vani , questo fa supporre che, quelle di maggiori dimensioni, appartenessero a famiglie di un ceto medio alto. 

Quartiere B - Sono conservate solo le fondamenta dei nove complessi abitativi risalenti alla fine del VI secolo a.C. che compongono il quartiere B, collocato sul crinale della collina di Macchia al Monte.
Tracce di sepolture più antiche situate all'interno dell'area abitativa, fanno supporre che il quartiere sia stato edificato sopra un abitato già esistente e sulla relativa necropoli.
La disposizione delle abitazioni nel quartiere sembra rispecchiare le differenze sociali relative alla collettività. E' infatti presente una sola casa composta da sette vani, isolata rispetto alle altre, che al massimo dispongono di tre vani. Si presume che l’abitazione più grande fosse la residenza del capo della comunità, mentre le altre appartenessero ai dipendenti.
Il quartiere possedeva una sua necropoli di pertinenza, situata al di fuori dell’area abitata (Tombe 3, 4, 5 e 6), datata intorno al VI secolo a.C. Seguendo i segnavia del percorso si possono individuare all'interno del fitto bosco tre tombe a camera ed una a fossa.
 
A fianco, rasoio lunato di bronzo con incisioni, Tomba 32 - Necropoli Macchia del Monte, Accesa (GR).
I Quartieri Insediativi C e D

Quartiere C - Il quartiere più vicino al lago dell'Accesa, sorge sulle pendici occidentali dell'altura di Macchia al Monte. Come per il Quartiere B, anche questo fu edificato su un'area precedentemente utilizzata come necropoli (VIII e VII secolo a.C), come testimoniano le tombe a fossa e i tumuli evidenziati anche nel percorso archeologico.
Tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo a.C. l’area venne urbanizzata; la presenza di forni per la lavorazione dei metalli, a nord e a sud del quartiere, e la vicinanza alle acque del lago necessarie per i processi metallurgici, suggeriscono che la destinazione del sito fosse prettamente artigianale. 
Il quartiere è costituito da abitazioni di piccole dimensioni, in genere formate da un unico vano, probabilmente destinate agli artigiani, con l'eccezione di una più ampia e situata in posizione centrale, che forse era destinata al capo o responsabile delle attività produttive.
Anche il Quartiere C possedeva una propria necropoli situata ai limiti dell’abitato.

Quartiere D - Un tempo il quartiere aveva sicuramente una superficie più ampia, ma gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale hanno sconvolto l'area e, attualmente, rimangono visibili solo le fondamenta di quattro edifici. 
Il primo insediamento risale  al VII secolo a.C., nel secolo successivo l'area fu interessata ad una nuova edificazione con la realizzazione di terrazzamenti, in cui vennero utilizzate le strutture precedenti.
 
A lato, affibbiaglio in bronzo con cavalieri, Tomba 1 - Necropoli Macchia del Monte, Accesa (GR).
Riferimenti Bibliografici

LEVI, D., 1933, La necropoli etrusca del Lago dell’Accesa e altre scoperte archeologiche nel territorio di Massa Marittima, in Monumenti Antichi pubblicati per cura dell’Accademia Nazionale dei Lincei XXXV, cc. 5 sgg.

AA.VV., 1996, Gli Etruschi al lago dell'Accesa. Scavi archeologici: 1992-1995, guida
alla mostra, a cura di G. Camporeale, S. Giuntoli, A. Parrini, Firenze.

AA.VV., 1997, L’abitato etrusco dell’Accesa. Il quartiere B, A cura di G. Camporeale, Roma 1997.

CAMPOREALE, G., 2000, I tipi tombali dell’Accesa (Massa Marittima). Dal villanoviano all’arcaismo, in L’architettura funeraria a Populonia tra IX e VI secolo a.C., Atti Convegno Populonia 30-31/10/1997, a cura di A. Zifferero, Firenze, pp. 123 sgg.

CAMPOREALE, G. e GIUNTOLI, S., 2000, Il parco archeologico dell’Accesa a Massa Marittima, Follonica.


CAMPOREALE, G., 2002, Sui culti dell’abitato etrusco dell’Accesa (Massa Marittima), in Rites et cultes dans le monde antique, Actes Table Ronde, Cahiers de la villa Kerylos n. 12, Paris, pp. 21 sgg.

GIUNTOLI, S., 2002, Una nuova necropoli villanoviana all'Accesa (Massa Marittima). Contatti commerciali e culturali in un centro minerario del territorio di Vetulonia, in Atti e Memorie dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria LXVII (n.s. LIII), pp. 9 sgg.


GIUNTOLI, S., 2009, Le tombe a circolo dell’Accesa. Riflessioni sui caratteri strutturali di un tipo tombale dell’Orientalizzante vetuloniese in Etruria e Italia Preromana, in Studi in onore di Giovannangelo Camporeale, a cura di L. Agostiniani, A. Bottini, D. Briquel, S. Bruni, G. Colonna, G. De Marinis, L. Donati, S. Haynes, F. Serra, A.M. Sgubini Moretti, J.G. Szilàgyi, Studia Erudita 4, Pisa-Roma.

GIUNTOLI, S., 2018, Trent’anni di scavi all’Accesa: un bilancio dell’indagine sull’abitato etrusco e le sue necropoli. Archeologia a Massa Marittima. Giornata in ricordo di Giovannangelo Camporeale Massa Marittima, 24 settembre 2017, ETS, Pisa, 39-56.
 

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